sabato 14 gennaio 2012

Gaber, birra, e rivoluzione

Un paio di annetti fa, riascoltando i versi di Gaber, mi tornò in mente una delle tante serate passate tranquillamente a bere e farneticare, ne feci un piccolo riassunto…

La canzone era quella che fa così:

Un’idea, un concetto, un’idea,
finché resta un’idea è soltanto un’astrazione.
Se potessi mangiare un’idea,
avrei fatto la mia rivoluzione.

….
quante idee ho ascoltato e ho discusso, con amici, con gente mai vista, prima dopo e durante fiumi di birra.
Una marea di idee, di “nonsipuò” di “bastardibisognerebbepagareunsicarioeammazzarlitutti” di “nobastaiomenevado”.
io e un amico addirittura progettavamo la rivoluzione, ma finita la birra finiva lo spirito rivoluzionario:

-”allora da dove cominciamo?”
-”cominciamo? qui abbiamo finito, basta non ce n’è più di birra!”
-”ma no parlavo della rivoluzione, chi abbiamo detto che ci potrebbe stare?”
-”mah….se non gli procuri da bere o da fumare o da scopare mi sa che non vien nessuno… Ernestino c’aveva visto bene… ma dico, le hai viste le cubane?! per donne del genere la rivoluzione la fai anche a mani nude!”
-”stronzi sempre a lamentarsi, poi quando c’è da far qualche cosa…..”
-”eh beh….perchè tu la faresti veramente?”
-”cosa? la rivoluzione?…..certo!….anzi va, facciamola! io e te siamo abbastanza intelligenti per poter far qualche cosa, magari non la rivoluzione, ma qualcuno dei bastardi lo facciam fuori”
-”hai bevuto troppo…e comunque adesso non posso”
-”e perchè?”
-”domani devo andare a lavorare”
-”ah già anche io…”
-”ma venerdi sera prossimo, è deciso eh…si fa la rivoluzione!”
-”certo certo, passi tu a prendere la birra?”
-”ok….dai vado a casa buona notte alla prossima”
-”buona notte e attento agli sbirri che se ti ritirano la patente ti tocca far la rivoluzione in  bici”
-”già stiamo attenti….ciao”
-”ciao”

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