martedì 10 ottobre 2017

Gli uomini vengono dal bar, le donne dal negozio di scarpe

Come quasi tutti i quasi quarantenni della mia epoca anche io sono stato portato dalle esperienze con la fiehm... con le donne a farmi domande marzulliane del cazzo:

  • L'amore esiste? (di coppia intendo, per tutto il post si parlerà solamente di questo tipo di amore)
  • La monogamia è veramente una cosa normale?
  • La monogamia è veramente una condizione necessaria per amare?
  • E' normale che un uomo etero peloso e anche abbastanza grezzo di pensiero scriva la parola "amore" in 3 righe su 4?
Siccome non vi voglio costringere a leggere tutto fino alla fine vi do subito le risposte:

No, ma ormai sì
No dal punto di vista logico
Assolutamente No! E alla fine del post dovrò fare qualcosa di veramente virile... tipo picchiare una donna. (Scherzo, non sono mai stato in grado di picchiare manco un bambino...)

Ok?
No?
Siete ancora li?
ok allora ve spiego...

  • L'amore esiste.
credo sia innegabile che il cervello ad un certo punto in presenza di una determina persona faccia tilt rilasciando nel corpo dopamina come fa una droga.
Ok.
Ma quanto dura? A volte una vita, a volte il tempo che la persona apra bocca, a volte molti anni, a volte pochi anni, a volte pochi mesi e così via, fino a tipo tutto il tempo che la persona amata rimane nel campo visivo o fino a quando non te l'ha data/o un numero n di volte.
Visto che è tempo di ombrelloni tiè leggeteve questo che è sicuramente più istruttivo del 99% delle boiate che vi portate generalmente in spiaggia:

stateofmind.it

Qundi l'amore esiste e è fatto di aree del cervello che si accendono. Bene!

  • La monogamia è normale, ma anche no.
Se, per rispondere alla seconda domanda, dovessimo prendere in considerazione solo l'aspetto naturale studieremmo come si comportano le specie da cui discendiamo e come si comportavano i vecchi vecchi vecchi prototipi di esseri umani, e concluderemmo senz'altro con un secco, deciso e irremovibile "NO!".
Il sesso è una azione meccanica che da piacere e rilassa, i bonobo ne fanno una questione sociale per tenere gli animi calmi nel branco... (la conoscete tutti sta cosa dei bonobo eh fenomeni?! dio bono almeno non ve vantate, prima che se ne uscisse Caparezza con 'sta cosa dei bonobo nel disco passato in radio quanto despacito oggi manco sapevate che cazzo fosse un bonobo). Infatti sarà capitato certamente a quasi tutti e più volte di dire o di pensare di una persona particolamente nervosa e/o cagacazzi "cazzo ma scopa de più porcodue che te dai 'na calmata". Quindi in definitiva per madre natura più trombiamo e meglio stiamo, siamo fatti così e non c'è via di scampo da questo.

Quando è successo allora che siamo diventati monogami? Quando abbiamo cominciato a pretendere questa cosa della fedeltà reciproca?

altra lettura consigliata dallo stesso sito:

stateofmind.it

Non ridete, non vi fermate al titolo stronzi (si ce l'ho con gli uomini)  perchè non è proprio proprio corretto. Smettete di guardare culi da sotto l'ombrellone per un attimo, leggete tutto e capirete.
Diciamo che la monogamia (che a tanti sembra romantica e sentimentalmente indispensabile) è diventata tale per due ragioni: gli uomini cessi che non riuscivano a trombare e che quindi quando trovavano quella che gliela dava non se scollavano più, e le donne furbe che trovandosi svantaggiate in forza fisica, ma in ovvio vantaggio intellettivo han cominciato a dire agli uomini: "ok, io te la do... ma te me devi sistemà: me trovi casa, me dai i soldi per la spesa, proteggi la nostra famiglia, io intanto cresco i figli, fo da mangiare mentre tu vai a far legna... insomma io te la do se collaboriamo"...e a metterla giù così son già stato più delicato degli scienziati che han chiamato 'sta tecnica "cibo per sesso"... (capito mo perchè quello là lo chiamano il mestiere più vecchio del mondo? ). Insomma alle donne serviva tenere legato un uomo alla famiglia perchè si occupasse delle mansioni di cui lei non si poteva occupare.
E infatti ancora oggi l'uomo è spinto a mostrarsi "un buon partito" per riuscire a rimorchiare. Il metodo più elementare è comprare il macchinone a rate (con il tempo abbiamo imparato che basta l'apparenza)  farci le vasche in centro per poi parcheggiarlo davanti al bar e vedere di raccattare qualche figa.
Le pubblicità poi vanno quasi tutte in questo senso: quasi sempre c'è 'na figa di mezzo, mica un uomo... come mai? come mai mettono figa anche per vendere i prodotti da donna?
Perchè l'uomo deve associare il prodotto all'arrivo di figa, mentre la donna deve associare il prodotto all'essere/diventare figa. Quindi l'uomo deve comprare per la donna e la donna deve comprare per se stessa e piacere all'uomo.

esempio 
bevi il campari che:
te uomo te trombi la tizia che ballava con il serpente in "dal tramonto all'alba" (sì se c'hai un po' de fantasia e il poster in cameretta)
e te donna diventi come la tizia che ballahahahaha certo come no...va beh avete capito...

Chiudiamo 'sta parentesi e concludiamo sta parte dicendo che:
la monogamia non è per niente naturale, ma l'abbiamo fatta diventare una consuetudine tramite le insicurezze, l'insicurezza dell'uomo che tromba poco o niente e l'insicurezza della donna de campà in un mondo difficile.

  • La monogamia non è veramente una condizione necessaria per amare, ma ce l'abbiamo fatta diventare per gran parte dell'umanità.
Da quanto abbiamo scoperto fino ad ora mi sembra palese che amore e monogamia non hanno nulla da spartire se non l'insicurezza di perdere l'altro.
La monogamia è solo una questione egoistica: è più forte la paura di perdere l'altra persona che non il desiderio che viva serenamente la sua vita.

Facciamo un esercizio ora:
cercate di dimenticare tutto quello che avete appreso sull'amore e i rapporti di coppia da quando eravate bambini con le fiabe e l'esempio di chi vi stava attorno, fino all'età adulta con canzoni, film, libri etc...

liberate tutto... via tutti i ricordi di storie passate e in corso...
ok?
fatto?
Bene, apriamo il vocabolario e cerchiamo la definizione di "amore" (tranquilli, la copio qui per semplicità)
Treccani dice:
amóre s. m. [lat. amor -ōris, affine ad amare]. – 1. Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia.

2. a. Sentimento che attrae e unisce due persone (ordinariamente ma non necessariamente di sesso diverso), e che può assumere forme di pura spiritualità, forme in cui il trasporto affettivo coesiste, in misura diversa, con l’attrazione sessuale, e forme in cui il desiderio del rapporto sessuale è dominante, con carattere di passione, talora morbosa e ossessiva; comune a tutte queste forme è, di norma, la tendenza più o meno accentuata al rapporto reciproco ed esclusivo
ecco notare che Treccani osa la dicitura "esclusivo" ma mette le mani avanti premettendo "la tendenza più o meno accentuata" come se dicesse "ormai è così da un botto di tempo, è praticamente 'na regola, ma potrebbe anche non esserlo per tutti eh... e sarebbe comunque amore".

Ok quindi ora dato il significato della sequenza di lettere "a m o r e" come "sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia e... di trombarla" ; e usando la pura logica possiamo dire che questa definizione sia in contrasto con il significato di poligamia?
(Forma di matrimonio/unione per la quale un uomo o una donna possono avere più consorti contemporaneamente.)
Direi proprio di no.
Se proviamo affetto verso una persona perchè mai dovremmo impedirle di provare affetto per noi e per altre persone? E perchè dovremmo sentirci in dovere di non provarlo anche per altre persone?
Se vogliamo il bene di una persona, come possiamo sostenere che questa persona non starà meglio se potrà avere altre persone che le procurano bene? E come possiamo sostenere di volere il suo bene impedendogli di dare bene ad altri?
Cercare la compagnia di una persona non significa che si debba per forza stare soli in compagnia, ne implica che non si possano cercare altre compagnie... ovvio che qui il tempo è il vero limite... se cerchiamo talmente tante altre persone da trascurarne una, vuol dire che quella non l'amiamo.

Riuscite a capire il concetto?
Vogliamo che l'altra persona stia al meglio possibile, e allora perchè recintarla? mettere dei paletti? mettere delle regole?
E la cosa più assurda è desiderare che la persona che ci ama ci metta gli stessi paletti e regole a riprova di questo sentimento.
Riuscite a capire quanto siamo diventati assurdi?

Sulla base logica se io amo una persona, o ne amo tre che differenza fa?
Così come se una persona mi ama o mi amano in tre quali possono essere gli svantaggi?
A me pare che un rapporto aperto potrebbe portare a sopportare meglio le situazioni drammatiche di quando l'amore finisce.
Prendete il classico esempio del marito che viene a sapere che la moglie lo tradisce. Se il rapporto fosse sincero e loro in grado (culturalmente) di accettare la cosa questo marito intanto non avrebbe lo shock della sorpresa, e magari avrebbe altri rapporti anche lui e quindi non si sentirebbe completamente abbandonato nel momento della separazione, e magari eviterebbe di fare una strage.

Ultimamente si sente parlare di poliamore, e per quel che mi riguarda (e chiedo scusa in anticipo se non ho afferrato il senso) mi pare la forma più sostenibile di famiglia possibile. Il gruppo ha sempre fatto la forza, se per una ragione o per l'altra un elemento se ne dovesse andare affrontare la perdita non da soli sarebbe più facile e meno doloroso.


Ma viviamo in un mondo brutto che non usa la logica neache quando farebbe comodo. Per cui tornate a pucciare i piedi in acqua e a guardare i culi in spiagga senza farvi vedere e a nascondere le vostre relazioni clandestine o a reprimere i vostri sentimenti.